domenica 25 marzo 2012

Patate morbide al forno

Un buon contorno per diversi piatti di carne.
In questa ricetta subiscono una doppia cottura, prima lessate e poi al forno.

Ingredienti per 4 persone
  • Patate: 800 gr
  • Rosmarino: q.b.
  • Olio evo: q.b.
  • Sale: q.b.
  • Pepe: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Lavare bene le patate e lessarle
  2. Quando le patate saranno pronte, scolarle e pelarle
  3. Tagliarle in quattro parti nel senso della lunghezza e poi affettarle a fette non troppo piccole (spesse tra 1 e 2 cm)
  4. Rivestire una teglia con carta da forno ed ungerla con un filo di olio evo
  5. Versarvi le fette di patate lessate e condirle con aghi freschi di rosmarino, sale e pepe
  6. Infornare a 180° fino alla completa doratura della superficie delle patate

Patate morbide al forno

Un buon contorno per diversi piatti di carne.
In questa ricetta subiscono una doppia cottura, prima lessate e poi al forno.

Ingredienti per 4 persone
  • Patate: 800 gr
  • Rosmarino: q.b.
  • Olio evo: q.b.
  • Sale: q.b.
  • Pepe: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Lavare bene le patate e lessarle 
  2. Quando le patate saranno pronte, scolarle e pelarle
  3. Tagliarle in quattro parti nel senso della lunghezza e poi affettarle a fette non troppo piccole (spesse tra 1 e 2 cm)
  4. Rivestire una teglia con carta da forno ed ungerla con un filo di olio evo
  5. Versarvi le fette di patate lessate e condirle con aghi freschi di rosmarino, sale e pepe
  6. Infornare a 180° fino alla completa doratura della superficie delle patate

Arista lardellata

Ho già detto che l'arista è uno dei tagli di carne che preferisco in assoluto ed in questo caso accontento il mio piacere di cucinare al barbecue. Il mio è a gas con pietra lavica.
In questa ricetta eseguita col metodo della cottura "indiretta", la sua "disponibilità" ad esser preparata in tanti modi è esaltata dalla "steccatura" con lardo di suino di razza Nera Casertana.

Ingredienti per 4 persone
  • Arista di maiale: 1 kg
  • Lardo di "Nera Casertana": 12 fette sottili
  • Rosmarino: 2 rametti
  • Sale: q.b.
  • Pepe nero: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Adagiare su di un lato dell'arista un primo rametto di rosmarino e "steccare" il tutto con una metà di fette di lardo
  2. Fare lo stesso sull'altro lato
  3. Completata questa operazione, legare il tutto con spago da cucina
  4. Salare e pepare (facendo attenzione a non esagerare perché il lardo è già sapido di suo)
  5. Avviare il barbecue, cercando di utilizzare lava pulita
  6. Dopo circa 30 minuti, la lava avrà raggiunto la giusta temperatura ed allora si potrà adagiare sulla griglia una "leccarda" su cui avremo appoggiato un'altra griglia e su questa l'arista steccata (la leccarda impedisce il contatto della carne con le fiamme)
  7. Mantenere costante la temperatura per tutta la cottura che dovrebbe durare circa 2 ore 2 ore e mezza, abbassando il coperchio del barbecue e bagnando di tanto in tanto con il grasso che si scioglierà dal lardo e che sarà raccolto dalla leccarda.
  8. Quando il lardo sarà bello croccante anche la carne sarà cotta al punto giusto e si potrà far raffreddare per poi affettarla e servirla con un contorno di patate morbide al forno (clicca qui per la ricetta).

Lasagne delicate

Ecco una valida variante alla tradizionale lasagna. Di solito non amo molto la lasagna perché la vedo come un piatto esageratamente "ricco". Probabilmente ciò è dovuto al ricordo delle luculliane lasagne di mia madre.
Con questa ricetta ho cercato di alleggerire la copiosità del piatto, affidando alla sola mozzarella il compito di ricordarmi la lasagna della mia gioventù e utilizzando gli spinaci per completare il ripieno e la salsa Bechamelle (clicca qui per la ricetta) per condire il tutto.Come al solito, la pasta la preparo in casa (clicca qui per la ricetta).

Ingredienti per 4 persone
  • Lasagne fresche: 320 gr
  • Spinaci: 500 gr
  • Bechamelle: 1 lt
  • Parmigiano: 150 gr
  • Mozzarella: 200 gr
  • Burro: 100 gr
  • Cipolla: 1/2
  • Carota: 1
  • Sale: q.b.
Preparazione della ricetta

Le lasagne
  1. Stendere la pasta con la macchinetta adoperando lo spessore n°7 per dare maggior leggerezza alla sfoglia
  2. Ricavarne dei quadrati con il lato di circa 15 cm e tenerli da parte per farli asciugare nel mentre si prepara il resto della ricetta
Il ripieno
  1. Tritare finemente la cipolla e la carota
  2. Lavare bene e affettare a julienne le foglie degli spinaci
  3. Far sciogliere il burro a fuoco lento e, quando sarà a temperatura, rosolarvi il trito di cipolla e carota
  4. Quando il trito è ben dorato, aggiungere gli spinaci e lasciar cuocere per un quarto d'ora circa
  5. Nel frattempo preparare la salsa Bechamelle (ecco la ricetta)
  6. A questo punto gli spinaci si saranno più che "appassiti", per cui si può aggiungere la Bechamelle (tenerne da parte un paio di cucchiai per la Preparazione della teglia da forno)e amalgamare il tutto
  7. Affettare la mozzarella e grattuggiare il parmigiano
La composizione
  1. Stendere sul fondo di una teglia da forno un velo di Bechamelle
  2. Distribuire un primo strato di lasagne e coprirlo con uno strato di salsa, un po' di mozzarella tritata ed un pugno di parmigiano
  3. Continuare alternando a strati di lasagne strati di salsa e formaggi, terminando con questi ultimi
  4. Infornare a 200° per circa 20 minuti

Salsa Bechamelle

La salsa Bechamelle è la regina delle salse vellutate. Non credo si debba aggiungere altro.

Ingredienti
  • Farina: 100 gr
  • Burro: 100 gr
  • Latte: 1 lt
  • Sale: q.b.
  • Noce moscata: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Sciogliere il burro a fuoco lento
  2. Contemporaneamente scaldare il latte
  3. Lontano dal fuoco versare a pioggia la farina nel burro fuso e mescolare con una frusta o un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo
  4. Aggiungere il latte
  5. Continuare a mescolare fino ad ottenere la consistenza desiderata, aggiustando di sale ed aggiungendo noce moscata secondo il proprio gusto

Salsa Bechamelle


La salsa Bechamelle è la regina delle salse vellutate. Non credo si debba aggiungere altro.

Ingredienti
  • Farina: 100 gr
  • Burro: 100 gr
  • Latte: 1 lt
  • Sale: q.b.
  • Noce moscata: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Sciogliere il burro a fuoco lento
  2. Contemporaneamente scaldare il latte
  3. Lontano dal fuoco versare a pioggia la farina nel burro fuso e mescolare con una frusta o un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo
  4. Aggiungere il latte
  5. Continuare a mescolare fino ad ottenere la consistenza desiderata, aggiustando di sale ed aggiungendo noce moscata secondo il proprio gusto

Crema di loti

Dolce e molto fresca, questa mousse sostituisce molto bene le creme più tradizionali.
Dopo la vellutata di zucca e la bavarese di finocchi, ecco un'altro modo per lasciarsi sorprendere dalla verdura e dalla frutta.

Ingredienti per 4 persone
  • Loti maturi: 4
  • Amaretti: 12
  • Biscotti secchi: 8
  • Uova: 1
  • Zucchero: q.b.
  • Rum: 2 cucchiaini
  • Panna montata: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Pelare i loti e privarli dei semi
  2. Tritare gli amaretti ed i biscotti
  3. Frullare insieme la polpa di loti con i biscotti, aggiungendo l'uovo, il rum e addolcendo con lo zucchero secondo i gusti
  4. Distribuire la crema in quattro coppette e riporre in firgorifero
  5. Servire guarnendo con la panna montata

giovedì 22 marzo 2012

Vellutata di zucca

Questa ricetta, molto fantasiosa e delicata mi è stata insegnata da un amico chef pugliese.
Risulta particolarmente piacevole e d'effetto e mi capita spesso che tragga in inganno chi l'assaggia poiché spesso viene scambiata per una qualche crema a base di uova.

Ingredienti per 4 persone
  • Zucca: 1/2 Kg
  • Cipolla: 1
  • Latte: 750 cl
  • Burro: 20 gr
  • Olio evo: 2 cucchiai
  • Sale: q.b.
  • Pepe bianco: un pizzico
  • Noce moscata: q.b.
  • Amaretti: 8 Kg
  • Amaretto di Saronno: 1 bicchierino
Preparazione della ricetta
  1. Tagliare a cubetti la zucca
  2. Affettare sottilmente la cipolla e lasciarla appassire nell'olio e burro
  3. Quando la cipolla è ben dorata sfumare con l'amaretto di Saronno
  4. Aggiungere la zucca e sbriciolarvi metà degli amaretti, prima di coprire con il latte
  5. Lasciar cuocere a fuoco basso fino a che l'insieme non sia ben amalgamato
  6. Lasciar raffreddare il tutto prima di passarlo al frullatore e setacciarlo per bene
  7. A questo punto salare, spolverare di pepe bianco e aggiungere un pizzico di noce moscata
  8. Distribuire nelle coppe da dolce e spolverare con i restanti amaretti sbriciolati a creare uno strato superiore
  9. Far riposare in frigo prima di servire

Bavarese di finocchi

Una ricetta eccellente per un antipasto fresco e d'effetto.
Basta un po' di attenzione e il successo è assicurato.

Ingredienti per 4 persone
  • Stampini da forno: 4
  • Finocchi: 4
  • Pane di segale: 4 fette
  • Fogli di gelatina: 2/li>
  • Panna da cucina: 50 ml
  • Latte: 50 ml
  • Sale: q.b.
  • Pepe nero: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Pulire bene i finocchi e lessarli in acqua salata
  2. Scolarli, lasciarli raffreddare e tagliarli a pezzi
  3. Mettere la gelatina in ammollo in acqua fredda
  4. Cuocere i pezzi di finocchio con la panna ed il latte, portando il tutto a bollore
  5. Lasciar raffreddare e frullare attentamente il tutto, setacciando la "salsa" ottenuta
  6. Salare ed insaporire con un pizzico di pepe
  7. Affettare il pane di segale, producendo dischi spessi poco meno di un cm e dal diametro tale da foferare il fondo degli stampini da forno
  8. Riempire gli stampini con la salsa di finocchi
  9. Far riposare gli stampini almeno due ore in frigorifero prima di servirli

Finocchi e arance in insalata

Amo usare le arance nelle mie ricette.
In questo caso dal suo abbinamento con il finocchio si ottiene un contorno davvero fresco ottimo sia per accompagnare piatti di pesce che di carne, ma buono anche da consumare tal quale.

Ingredienti per 4 persone
  • Finocchi: 4
  • Arance: 5
  • Aceto di mele: 2 cucchiai
  • Ulive nere: 8 a testa
  • Olio evo: 1 cucchiaio
  • Menta in foglie: q.b.
  • Sale: q.b.
  • Pepe: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Affettare a julienne i finocchi
  2. Pelare a vivo 4 arance e tagliarle a fette da cui ricavare delle strisce spesse quanto le fettine di finocchio
  3. Denocciolare le ulive e affettarle a rondelle
  4. Unire i tre ingredienti in una capiente insalatiera
  5. Premere l'ultima arancia rimasta ed emulsionarne il succo con due cucchiai di aceto di mele, un cucchiaio di olio evo, sale ed una spruzzata di pepe bianco
  6. Usare l'emulsione per condire gli ingredienti
  7. Impiattare guarnendo con qualche fogliolina di menta

sabato 10 marzo 2012

Il buon Danubio

Il Danubio è una ricetta tipica napoletana, un'aggregato di brioches rustiche ripiene di salumi e formaggio. Rispetto alla ricetta che mi è stata insegnata ho modificato il ripieno, mantenendo solo il prosciutto cotto ed eliminando il salame e scegliendo di usare lo stracchino invece della provola dolce. Questo rende il gusto delle brioches molto più delicato.

Ingredienti
  • Farina tipo 00: 350 gr
  • Farina tipo Manitoba: 150 gr
  • Burro: 100 gr
  • Zucchero: 15 gr
  • Uova: 5
  • Latte: 1 dl
  • Lievito di birra: 35 gr
  • Sale: q.b.
  • Stracchino: 200 gr
  • Prosciutto cotto: 200 gr (tagliato a fette spesse)
Preparazione della ricetta

Primo impasto
  1. Ammorbidire il burro a temperatura ambiente
  2. Setacciare un 100 gr di farina e 50 gr di manitoba, aggiungervi il burro, il lievito ed impastare aggiungendo acqua tiepida un po' alla volta
  3. Far lievitare l'impasto a temperatura di circa 25° per circa mezz'ora
Secondo impasto
  1. Impastare la restante farina, il resto della manitoba, lo zucchero, il sale e quattro uova ed incorporare l'impasto ottenuto al primo che era in lievitazione
  2. Mettere l'intero impasto a lievitare per circa un paio d'ore (dovrebbe essere raddoppiato di volume)
Completamento della ricetta
  1. Tagliare a cubetti il prosciutto
  2. Lavorare con la frusta lo stracchino ed incorporarvi i cubetti di prosciutto
  3. Lavorare l'impasto ricavandone tante palline cercando di fare quanto più possibile uguali
  4. Stendere nel palmo della mano le palline ed incorporarvi un cucchiaino di ripieno, richiudendo la pallina per i bordi
  5. Quando tutte la palline saranno farcite, disporle in una teglia imburrata in modo che resti un po' di spazio tra loro (con la successiva lievitazione si fonderanno l'una con l'atra)
  6. Attendere ancora un'ora di lievitazione
  7. Sbattere il tuorlo d'uovo e con esso spennellare le palline prima di infornare a 200° per circa 30 min

Torta cioccolato ed amaretti

Questa torta è una valida alternativa per gli amanti del cioccolato.
La forza del cioccolato fondente viene ammorbidita dagli amaretti sbriciolati.

Ingredienti
  • Farina: 200 gr
  • Burro: 100 gr
  • Zucchero: 160 gr
  • Uova: 3
  • Ricotta: 300 gr
  • Amaretti: 20
  • Cioccolato fondente: 50 gr
  • Lievito per dolci: 1 cucchiaino
Preparazione della ricetta

La frolla
  1. Ammorbidire il burro a temperatura ambiente
  2. Preparare lo zucchero a velo, passando 100 gr di zucchero al frullatore
  3. Impastare la farina con lo zucchero a velo, un uovo, il burro ed il lievito
  4. Quando l'impasto è diventato omogeneo portarlo in frigo pe una decina di minuti (il passaggio in frigorifero serve a rallentare il ciclo della lievitazione)
La crema di cioccolato e amaretti
  1. Setacciare la ricotta in una ciotola capiente
  2. Sbriciolare gli amaretti e triturare il cioccolato
  3. Aggiungere alla ricotta le uova rimanenti e lo zucchero rimasti, gli amaretti sbriciolati ed il cioccolato tritato
  4. Amalgamare bene
Completamento della torta
  1. Ritirare l'impasto della frolla dal frigorifero
  2. Stendere la frolla in una tortiera dai bordi alti un paio di cm
  3. Ricoprire con la crema preparata in precedenza
  4. Infornare a 180° per circa 30 minuti
  5. Spolverare con lo zucchero a velo

Tozzetti di casa

Ecco una tipica ricetta della nonna.
Inalterata negli anni.

Ingredienti
  • Farina: 500 gr
  • Uova: 5
  • Mandorle: 250 gr
  • Zucchero: 350 gr
  • Burro: 80 gr
  • Lievito per dolci: 1 bustina
Preparazione della ricetta
  1. Lasciare ammorbidire il burro a temperatura ambiente
  2. Quando il burro è lavorabile a mano, impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo
  3. Produrre un tronchetto a base rettangolare, modellato obliquamente alle due estremità (questo ci darà il senso del taglio dei biscotti)
  4. Mettere in frigo per circa mezz'ora (il freddo farà sì che la lievitazione rallenti e non "spinga" troppo facendo perdere la forma del tronchetto)
  5. Infornare a 180° per una ventina di minuti
  6. Interrompere la cottura e tagliare il tronchetto a tozzetti obliqui spessi circa 1 cm
  7. Riportare in forno e completare la cottura per altri 20 mminuti a 180° (in questo caso è consigliabile controllare già dopo 15 minuti il colore dei biscotti. Se occorre, la cottura si può interrompere prima

venerdì 9 marzo 2012

Spigola con patate aromatiche

Ricetta tanto buona quanto semplice.
Il sapore di questo piatto è tutto nella semplicità del metodo di cottura e nella scarsissima manipolazione degli ingredienti.

Ingredienti per 4 persone
  • Spigole: 4 da 250-300 gr ciascuna
  • Patate: 8 di media dimensione
  • Timo: q.b.
  • Semi di finocchio: q.b.
  • Olio evo: q.b.
  • Sale: q.b.
  • Pepe: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Pulire le spigole e sfilettarle
  2. Pelare le patate e tagliarle a fette spesse
  3. Metterle in una pentola con acqua fredda e portare sul fuoco
  4. Far cuocere con un coperchio fino a che l'acqua non bolla
  5. Togliere il coperchio e lasciar cuocere ancora per una decina di minuti
  6. Scolare le patate prima che siano completamente cotte (la cottura continuerà, poi, in forno) e lasciarle raffreddare
  7. Preparare una teglia dalle dimensioni adatte a ricevere i filetti di pesce e rivestirla con carta da forno in cui si farà cadere un filo di olio
  8. Distribuirvi le fette di patate e condirle con sale, pepe, timo e semi di finocchio
  9. Adagiare sulle patate i filetti di spigola e insaporirli allo stesso modo delle patate
  10. Cuocere in forno a 180° per 15 minuti

giovedì 8 marzo 2012

Terrina di punta di petto ripassata

Preparo questa ricetta per recuperare in modo diverso dalla solita insalata la carne utilizzata per preparare il brodo.
Utilizzo un tegame di terracotta perché mi consente una cottura "dolce", visto che l'ingrediente base del piatto è già cotto.

Ingredienti per 4 persone
  • Punta di petto: 1 kg
  • Cipolla: 1
  • Aglio: 1 spicchio
  • Brodo di carne: 1/2 lt
  • Passata di pomodoro: 2 dl
  • Limone: 1
  • Burro: 50 gr
  • Farina: 50 gr
  • Vino bianco: 1 dl
  • Prezzemolo: q.b.
  • Sale: q.b.
  • Pepe: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Affettare la carne in modo da ottenere degli "straccetti" molto sottili
  2. Tritare finemente la cipolla
  3. Infarinare gli straccetti di carne
  4. Far sciogliere nel tegame di coccio il burro a fuoco lento
  5. Rosolare la cipolla nel burro fuso
  6. Quando la cipolla è dorata, versare la carne nel tegame e lasciarla rosolare leggermente
  7. Versare il vino e lasciarlo evaporare
  8. Aggiungere la passata di pomodoro e diluire con il brodo, lasciando cuocere per 5 minuti (in realtà occorre solo che gli ingredienti della salsa si integrino, poiché la carne è già cotta
  9. Nel frattempo, preparare una gremolata tritando la buccia del limone, il prezzemolo e lo spicchio d'aglio
  10. Versare la gremolata nel tegame, utilizzando un cucchiaio di legno per mischiarla al resto degli ingredienti
  11. Spegnere dopo un paio di minuti, lasciando che si liberino i sapori appena aggiunti
  12. Servire caldo e, per chi li gradisce, aggiungere dei crostini appena dorati

lunedì 5 marzo 2012

Crostini di ricotta su rosso piccante


Ho avuto modo di assaggiare questa ricetta preparata da un amico di Crotone. Non amando, però, in modo esagerato il piccante, vi ho apportato alcune modifiche per renderla più adatta al mio palato.
Innanzitutto ho ridotto la quantità di peperoncino eppoi ho sostituito la ricotta stagionata di pecora con la ricotta fresca di bufala (sostituibile in altre zone con altro tipo). Infine ho aggiunto un trito di ulive nere di Gaeta.
Ortaggi, pane, ulive e prodotti caseari sono l'essenza del lavoro in campagna: in questa ricetta c'è tutta la bontà dei prodotti della terra.
Dal loro connubio nasce un piatto divertente da preparare e ottimo da gustare che non appesantisce e svolge al meglio il proprio ruolo di ouverture.

Ingredienti per 4 persone
  • Pane tipo "baguette": 2 di medie dimensioni oppure 1 grande
  • Peperoni rossi: 3
  • Peperoncino: 3
  • Ricotta di bufala: 250 gr
  • Ulive nere di Gaeta: 40
  • Zucchero: 250 gr
  • Vino rosso: 1/2 bicchiere
  • Sale: q.b.
Preparazione della ricetta

La ricotta
  1. Alcune ore prima della preparazione della ricetta, tirare via la ricotta dalla confezione e metterla a sgocciolare per consentire la perdita di liquido
  2. Appena prima di preparare i crostini, salarla leggermente e lavorarla a lungo con la frusta per renderla cremosa e spalmabile
La marmellata di peperoni
  1. Lavare ed asciugare i peperoni
  2. Togliere il picciolo, le coste bianche interne ed i semi
  3. Tagliarlo a coste larghe circa 1 cm e poi farne una dadolata
  4. Fare lo stesso con i peperoncini
  5. Cuocere in casseruola insieme allo zucchero, al vino ed al pizzico di sale, tenendo un coperchio sulla pentola ma lasciando spazio per lo sfiato
  6. Lasciare sul fuoco almeno un'ora o fino a quando la salsa non abbia raggiunto la consistenza desiserata
  7. A questo punto, frullare tutto per bene, facendo attenzione a non lasciare pezzi di buccia dei peperoni
  8. Rimettere la salsa sul fuoco basso e far addensare per circa mezz'ora
La preparazione dei crostini
  1. Accendere il forno a 180°
  2. Tagliare dalla parte centrale delle baguette 12 fette
  3. Infornare le fettine di pane fino a che non diventino dorate
  4. Nel frattempo denocciolare le ulive e tritarle a pezzetti piccoli ma distinguibili
  5. Tirare fuori dal forno i crostini e spalmarli con uno strato di marmellata di peperoni
  6. Completare con uno strato di ricotta lavorata ed un pizzico di trito di ulive su ogni fetta

Crostini di ricotta su rosso piccante

Ho avuto modo di assaggiare questa ricetta preparata da un amico di Crotone. Non amando, però, in modo esagerato il piccante, vi ho apportato alcune modifiche per renderla più adatta al mio palato.
Innanzitutto ho ridotto la quantità di peperoncino eppoi ho sostituito la ricotta stagionata di pecora con la ricotta fresca di bufala (sostituibile in altre zone con altro tipo). Infine ho aggiunto un trito di ulive nere di Gaeta.
Ortaggi, pane, ulive e prodotti caseari sono l'essenza del lavoro in campagna: in questa ricetta c'è tutta la bontà dei prodotti della terra.
Dal loro connubio nasce un piatto divertente da preparare e ottimo da gustare che non appesantisce e svolge al meglio il proprio ruolo di ouverture.

Ingredienti per 4 persone
  • Pane tipo "baguette": 2 di medie dimensioni oppure 1 grande
  • Peperoni rossi: 3
  • Peperoncino: 3
  • Ricotta di bufala: 250 gr
  • Ulive nere di Gaeta: 40
  • Zucchero: 250 gr
  • Vino rosso: 1/2 bicchiere
  • Sale: q.b.
Preparazione della ricetta

La ricotta
  1. Alcune ore prima della preparazione della ricetta, tirare via la ricotta dalla confezione e metterla a sgocciolare per consentire la perdita di liquido
  2. Appena prima di preparare i crostini, salarla leggermente e lavorarla a lungo con la frusta per renderla cremosa e spalmabile
La marmellata di peperoni
  1. Lavare ed asciugare i peperoni
  2. Togliere il picciolo, le coste bianche interne ed i semi
  3. Tagliarlo a coste larghe circa 1 cm e poi farne una dadolata
  4. Fare lo stesso con i peperoncini
  5. Cuocere in casseruola insieme allo zucchero, al vino ed al pizzico di sale, tenendo un coperchio sulla pentola ma lasciando spazio per lo sfiato
  6. Lasciare sul fuoco almeno un'ora o fino a quando la salsa non abbia raggiunto la consistenza desiserata
  7. A questo punto, frullare tutto per bene, facendo attenzione a non lasciare pezzi di buccia dei peperoni
  8. Rimettere la salsa sul fuoco basso e far addensare per circa mezz'ora
La preparazione dei crostini
  1. Accendere il forno a 180°
  2. Tagliare dalla parte centrale delle baguette 12 fette
  3. Infornare le fettine di pane fino a che non diventino dorate
  4. Nel frattempo denocciolare le ulive e tritarle a pezzetti piccoli ma distinguibili
  5. Tirare fuori dal forno i crostini e spalmarli con uno strato di marmellata di peperoni
  6. Completare con uno strato di ricotta lavorata ed un pizzico di trito di ulive su ogni fetta

Spaghetti con la marmellata? Grazie, preferisco di no!

SABATO 18 FEBBRAIO 2012

E' sabato mattina e da poco sono ritornato da far la spesa.
Stasera ho amici a cena ma, prima di mettermi ai fornelli e visto che ho un'oretta di tempo da dedicarmi, penso che farò un viaggio in internet a scoprire cosa scrivono gli altri internauti appassionati di cucina come me.
Non ho un'idea precisa di cosa cercherò e, come al solito, lascerò che sia il caso a decidere per me. Solitamente mi piace inserire parole generiche relative al cibo nella barra di ricerca di Google fino a che qualcosa stuzzichi la mia curiosità.
...
Sono online.
Cliccando qua e là mi sono appena imbattuto in un blog polacco (chissà come mai con la traduzione in italiano) il quale mi dà conferma, ahimè, che i polacchi mangiano la pasta con la marmellata. Su questa loro usanza avevo sempre scherzato con gli amici ma, devo essere sincero, fino a che pochi minuti fa non ne ho avuto la prova, sono sempre rimasto col dubbio che non fosse vera. Un po' come accade con certi miti creati ad arte per accrescere il mistero su cose a noi sconosciute. O forse il mio amore per la pasta mi ha sempre impedito di credere che fosse possibile mangiarla con la marmellata. Eppure è vero, in Polonia lo fanno.
Cito testualmente quanto riportato in un questo blog a riguardo della pasta con la marmellata: " La pasta è in certo senso come il pane, è una base per preparare i vari piatti. Ha un gusto neutro che si compone con molti sapori."
Nonostante sia una persona democratica che rispetta i pareri altrui, confesso che accettare tutto ciò mi riesce alquanto difficile.
Ecco, forse ho trovato il tema che mi intriga.
Prima di tutto, affermare che la pasta abbia "un gusto neutro" è del tutto relativo perché bisogna capire a quale pasta si riferisse l'autore del post: a quella polacca o a quella italiana? Perché la pasta italiana, quella di buona qualità, è un ingrediente che da solo caratterizza il piatto, acquisendo la stessa importanza del sugo che la condisce. Altro che gusto neutro!
Decido di analizzare le motivazioni di questo blogger in modo un po' più...scientifico.
Devo indagare sui  motivi di cotanta eresia.
Bisogna che parta dalla base, per cui preparerò un elenco di salse con cui possiamo condire la pasta. Non sarà semplice ricordarle tutte ma, tant'è, da qualche parte devo pur cominciare.
Fatto! Ho elencato decine e decine di condimenti plausibili ma la marmellata proprio non mi è venuta in mente.
Sarà che con la pasta proprio non c'entra nulla?
Uno dei due,  tra me e il polacco, sbaglia e non credo di essere io.
Perché lui mangia la pasta con la marmellata ed io, invece, ammazzerei per un piatto di spaghetti all'aglio olio e peperoncino cucinati male?
Non ne vengo a capo. Salto da un sito all'altro cercando articoli su "le origini del consumo di pasta in Polonia", altri su "la storia della pasta", ma nulla di quello che leggo pare potrà aiutarmi.
C'è qualcosa che mi sfugge: se i polacchi mangiano la pasta è molto probabile che l'abbiano imparato da noi e allora perché la mangiano con la marmellata, visto che noi non lo facciamo?
Noi abbiamo imparato a mangiare i crauti dai tedeschi e come loro li mangiamo con le salsicce. Mica li mettiamo nel cappuccino!
Sarebbe facile disinteressarmi della cosa e tagliar corto affermando che i polacchi, a differenza di noi italiani, non hanno buon gusto nel mangiare, ma mi sembrerebbe troppo semplicistico, irrispettoso e da presuntuosi. Eppoi non sarebbe da me. A me piace conoscere ed approfondire.
Quando si naviga in internet, però, il tempo scorre veloce ed anche oggi la regola è stata rispettata. L'ora che avevo pensato di mettermi a disposizione pare volata e, siccome ho da cucinare, sono costretto ad interrompere la ricerca.
Ho già detto che stasera avrò una cena con gli amici e devo preparare una marmellata (guarda caso) di peperoni che spalmerò su fette di pane bruschettate perché, insieme alla favolosa ricotta di bufala delle nostre parti, mi permetterà di offrire un antipasto niente male (clicca qui per leggere la ricetta).
...
Eccomi in cucina a lavare i peperoni. 
Sono tre, belli, rossi, lucidi e carnosi. Avevo pensato di prenderne anche uno giallo ma poi ho evitato. Il rosso con il bianco della ricotta darà un migliore effetto cromatico.
Li asciugo, tiro fuori il tagliere e mi preparo a tagliarli, visto che dovrò farne una "dadolata". Inizio dal primo. Elimino il peduncolo e mi appresto a tagliarlo a coste ma prima mi soffermo ad ammirarne la forma, bella, leggermente conica, soda. Mi fa pensare ad un contenitore per alimenti. Sarebbe ottimo da fare imbottito secondo la nostra ricetta casertana. E perchè no, imbottito anche con la pasta. Effettivamente è vero: la pasta può adattarsi a molte ricette.
Questo mi fa ripensare agli spaghetti con la marmellata dei polacchi, tanto che al momento mi nasce una domanda illuminante: fanno lo stesso anche i polacchi che vivono in Italia, cioè anche loro mangiano pasta con la marmellata, oppure, seguendo il nostro esempio, hanno smesso di farlo?
Ecco che la frenesia della mia curiosità mi prende di nuovo. Vorrei tornare al web ma la ricetta per la mia marmellata di peperoni non può farsi da sola.
Non importa. La curiosità di capire è troppa, per cui urge internet e quindi lascio i peperoni e torno al PC.
...
Sono su Google  e digito "pasta con la marmellata".
Inizio a navigare, soffermandomi su tutto quello che mi sembra utile per capire.
Poi, senza rendermene conto, digito la key-word "gusto" e finalmente arrivo su una voce interessante: sinestesia. Clicco sul link ed una eruzione di pensieri esplode nel mio cervello, come quando si apre la scatola di un puzzle e le tessere sono tutte lì ma disordinate.
Leggo e credo di intuire che la sinestesia è in qualche modo la risposta alle mie domande.
Come ho fatto a non pensarci prima? Non lo so, ma non ci ho pensato.
Ok, confesso: in realtà non sapevo nulla della sinestesia, neanche ne conoscevo l'esistenza, ma in internet è possibile imparare tante cose.
Può darsi che sia a buon punto nella mia ricerca, perché scopro che la sinestesia è un fenomeno che dipende dal modo in cui ci si relaziona col mondo esterno e si manifesta collegando gli oggetti o le situazioni che viviamo con le sensazioni che essi stessi ci hanno già fatto provare. Pare, da quanto leggo, che la relazione tra oggetti/situazioni e l'attività del nostro cervello può essere talmente stretta che alcune persone sono in grado, addirittura, di descrivere il sapore di un colore o provare il calore della propria casa quando entrano in un ristorante. Questo fenomeno si ripete ogni volta che si viene in contatto con lo stesso oggetto o si ricrea una situazione già vissuta, come se la percezione archiviata nel cervello risaltasse fuori al momento giusto. Lo psicologo che spiega la sinestesia sul sito al quale sono connesso dice che questo fenomeno accade perché siamo in grado, inconsciamente, di preallarmare i nostri sensi, anticipando le percezioni della realtà, scaricando ogni volta tutti i "file" archiviati nel cervello in occasione delle analoghe esperienze precedenti.
Sono quasi certo che tutto ciò possa  avere attinenza anche con i nostri gusti alimentari, quindi credo di esser giunto ad un punto cruciale della mia ricerca. Ma non basta: se la sinestesia è collegata alle nostre singole esperienze, in che modo questo fatto risponde alla mia domanda sugli spaghetti con la marmellata? Mi sembra chiaro che il polacco che condisce gli spaghetti con la marmellata lo fa perché collega il sapore finale a qualcosa di già conosciuto. Si tratta della sua ricetta per la pasta.
Inizio a mettere le tessere del puzzle al loro posto quando, guarda caso, finisco su Wikipedia che definisce la cucina come "...un'arte sinestetica, il cui messaggio passa attraverso sapori, profumi, sensazioni tattili (consistenze, temperature), sensazioni visive e, in una certa misura, anche suoni" (http://it.wikipedia.org/wiki/Culinaria).
Ma guarda!
A questo punto l'indizio comincia ad essere quasi una prova: la sinestesia c'entra, eccome, con i nostri gusti alimentari, poiché le ricette rappresentano situazioni che si ripetono e da cui scaturiscono sensazioni a noi già note.
Infatti cosa accade quando ordiniamo un piatto al ristorante o ci proponiamo di prepararcelo a casa? Se conosciamo la ricetta o i suoi ingredienti la immaginiamo già finita e fumante nel nostro piatto e tutti i sensi, il gusto, il tatto, l'olfatto, la vista e anche l'udito si predispongono a quello che ci aspettiamo di mangiare ed a come lo cucineremo. Per questo motivo resteremo delusi se non rispetterà le nostre aspettative.
Nel creare o riproporre una ricetta, quindi, si gioca con le sensazioni prevenendo le percezioni.
Bene, ho scoperto abbastanza sull'influenza della sinestesia in cucina ma non credo che essa da sola basti a giustificare i seri rischi che correrebbe un polacco nel servirmi  spaghetti con la marmellata. Casomai anche scotti!
Spero di trovare presto la soluzione ai miei dilemmi perché i peperoni mi aspettano.
Decido, a questo punto, di fare un ragionamento a ritroso e parto dal fatto assodato che può capitare che una ricetta ci deluda.
Immaginiamo di trovarci di fronte ad una lasagna. Potrà non soddisfare le nostre aspettative ma, a meno che il cuoco non abbia usato ingredienti andati a male, sarà molto difficile che risulterà ripugnante come dover mangiare un uovo fecondato con l'embrione già sviluppato.
Perché faccio un esempio del genere? Perché nel sud-est asiatico si nutrono di uova fecondate e, poiché si usa dire che è buono tutto ciò che piace, devo pensare che a loro piaccia mangiarle. Come ai polacchi piace mangiare la pasta con la marmellata.
Facendo in modo che il mio ragionamento a ritroso parta da ciò che piace, sento che in qualche modo comincio ad avvicinarmi al bersaglio.
La domanda che sorge spontanea adesso è: perché chi cucina (soprattutto il grande chef), difficilmente sbaglia la scelta di un menu? o meglio, perché il cuoco asiatico cucina un uovo con dentro l'embrione fecondato ed è certo che nessuno starà male per il disgusto?
Se ci facciamo caso, ogni cuoco prepara i piatti secondo quelli che ritiene siano i gusti di chi li mangerà e, di solito riesce ad accontentare un po' tutti. Ciò non accadrebbe se non esistesse un recinto di tipo psicologico ben delineato e molto resistente che ci condiziona anche nei gusti alimentari, uniformandoli: le tradizioni culturali da cui discendiamo.
Tutti i comportamenti umani, anche quelli a tema gastronomico, dipendono dalle tradizioni culturali, tanto da indirizzare fin da giovani i gusti alimentari di ognuno. Infatti, mangiamo soltanto ciò che è ritenuto giusto secondo i canoni culturali della nostra comunità di appartenenza, mentre ci si disgusta di fronte ad alimenti per noi inusuali, come nel caso dell'uovo fecondato di cui sopra (ecco perché in Asia cucinano uova fecondate, mentre noi lasagne e orata al cartoccio).
La forza della tradizione è tale che gli stessi processi sinestetici ne siano condizionati, visto che i nostri sensi si preallarmano solo per qualcosa che già conosciamo e che, quindi, per noi è "tradizionale". Quindi la sinestesia, controllata dalla cultura, fa in modo che noi italiani pensando al cibo immaginiamo certi piatti, mentre un asiatico ne pensi altri ed un polacco possa "sognare" la sua pasta con la marmellata.
Sembra palese, quindi, che l'arte di preparare il cibo sia qualcosa che va oltre il semplice atto del cucinare, diventando uno strumento di comunicazione culturale, tanto all'interno della propria gente quanto verso gli stranieri.
Pensiamo a quanto sia facile, attraverso il cibo, comunicare chi siamo e da dove veniamo: se offrissimo la pajella saremmo ritenuti sicuramente spagnoli, il cous cous ci dichiarerebbe maghrebini, il sushi giapponesi e gli spaghetti con la marmellata...polacchi.
A questo punto viene da chiedermi: siccome le culture dei popoli sono contaminabili (un tempo accadeva attraverso le dominazioni mentre oggi ci pensano soprattutto i flussi migratori), la stessa contaminazione culturale è in grado di rimodellare i comportamenti in cucina, ricondizionando la sinestesia dei gusti attraverso nuove esperienze?
Sarà possibile che una nuova "contaminazione culturale" possa eliminare l'uso della marmellata sulla pasta?
Bene, accertata l'importanza della sinestesia sulla cucina e della cultura sulla sinestesia, quale dev'essere il mio sentimento nei riguardi di chi si nutre di spaghetti con la marmellata? Posso tornare a salutarlo? O mi toccherà, mio malgrado, denunciarlo per lesa maestà verso la pasta?
Forse non ci sarà bisogno di essere tanto drastici. Forse lui non ha colpe se si nutre con spaghetti e marmellata perché, alla luce del fiume di parole che ho tirato giù, se i polacchi hanno imparato a mangiare la pasta sarà perché avranno subìto un iniziale processo di contaminazione da parte di qualche italiano, processo che, per qualche motivo, deve essersi interrotto al momento sbagliato, lasciando che prendessero forza alcuni processi sinestetici del tutto inconsueti tra i consumatori di pasta.
Allora mi chiedo:
- Chi ha insegnato ai polacchi a mangiare la pasta? -
- E perché questo sadico non gli ha insegnato anche a condirla, costringendo questi poveracci a mangiare gli spaghetti a colazione e il sottoscritto a scervellarsi tanto per capire perché lo fanno? -.
Ecco un nuovo mistero da svelare.
Ma ora non è il momento: i peperoni sono sempre di là che mi aspettano e stasera non posso fare cattiva figura.

domenica 4 marzo 2012

Cartoccio di Orata agli agrumi

Ho già detto quanto mi piace l'accoppiata pesce e agrumi.
In questa ricetta, il limone e l'arancio fanno da complemento perfetto alle bianche carni dell'orata.

Ingredienti per 4 persone
  • Orate: 4 (dal peso di circa 300 gr l'una)
  • Arance: 4
  • Limoni: 3
  • Olio evo: q.b.
  • Sale: q.b.
  • Pepe nero in grani: q.b.
Preparazione della ricetta

La marinatura
  1. Spremere le arance ed il limone e raccoglierne il succo in una ciotola
  2. Pulire e sfilettare le orate
  3. Porre i filetti in frigo per un paio di ore a marinare nel succo di agrumi 
  4. Tritare finemente la cipolla
La cottura
  1. Stendere un foglio di carta da forno e tagliarne quattro rettangoli (uno per ogni orata) abbastanza da grandi da poter essere ripiegati e chiusi a cartoccio intorno ad ogni coppia di filetti
  2. Sbucciare "a vivo" ed affettare due arance ed un limone
  3. Deporre i filetti di orata al centro dei quadrati di carta da forno e chiuderli a cartoccio (io creo delle "buste" aiutandomi con la spillatrice
  4. Disporre sui filetti qualche fettina di arancia e di limone
  5. Irrorare con un filo d'olio, salare e cospargere con qualche grano di pepe nero
  6. Cuocere in forno a 180° per 10-15 minuti

Arista all'arancia


Ricetta tanto semplice quanto gustosa. 
L'arista di maiale è un taglio che si presta a molte interpretazioni culinarie. Per niente grasso, è eccellente nella resa rispetto al prezzo.

Ingredienti per 4 persone
  • Arista di maiale: 1 kg
  • Arance: 4
  • Burro: 40 gr
  • Rosmarino
  • Alloro: 4 foglie
  • Menta: qualche foglia
  • Aceto balsamico: 1 cucchiaio
  • Olio evo: q.b.
  • Sale: q.b.
  • Pepe: q.b.
  • Zucchero: 1 cucchiaino
Preparazione della ricetta
  1. Lavare bene due arance e grattugiarne la buccia
  2. Spremere le arance e raccoglierne il succo in una ciotola insieme alla buccia grattugiata in precedenza
  3. Preparare una marinata con il rosmarino, la menta, lo spicchio d'aglio e le foglie d'alloro ed tenervi la carne per circa un'ora
  4. Recuperare la carne dalla marinata e farla rosolare in padella nel burro e tenere da parte la marinata
  5. Quando tutti i lati della carne saranno sigillati bene dalla cottura, portarla in una teglia da forno, irrorarla con un filo d'olio, salarla, peparla e cuocerla in forno a 180° per un'ora circa
  6. Tirare la carne dal forno e lasciarla intiepidire prima di affettarla
  7. Nel frattempo recuperare il fondo di cottura e, riscaldandolo a fuoco basso 
  8. passare al frullatore la marinata e aggiungerla al fondo di cottura
  9. Al primo bollore aggiungere sale, pepe e lo zucchero
  10. Affettare la carne e servirla cosparsa dalla salsa appena preparata

Orata in Roux d'arancia


I Siciliani sono maestri nel preparare il pesce con gli agrumi. Resterà indimenticabile una cena a base di pesce alla quale fui invitato da amici di Catania in cui provai l'esaltazione assoluta dell'abbinamento tra questi due tipi di  ingredienti. 
Da allora me ne sono appassionato e, quando posso, cerco di riproporre gli stessi sapori.
In questo caso ho guarnito le orate con una salsa Roux all'arancia di cui riporto la ricetta alla fine.

Ingredienti per 4 persone
  • Orate: 4 (dal peso di 250-300 gr l'una)
  • Arance: 4
  • Vino bianco: 1/2 bicchiere
  • Olio evo: 1 dl (circa 8 cucchiai)
  • Burro: 20 gr
  • Farina: 20 gr
  • Alloro: 8 foglie
  • Peperoncino: q.b.
  • Noce moscata: q.b.
  • Sale: q.b. 
Preparazione della ricetta
  1. Pulire bene le orate ed inciderne i fianchi con taglietti profondi
  2. Farcire la pancia con un paio di foglie di alloro
  3. Rivestire una teglia da forno con un foglio di carta da forno
  4. Versarvi una metà di olio e spruzzare con il peperoncino (per questa ricetta io uso quello in polvere)
  5. Disporre i pesci nella teglia e coprire con il restante olio
  6. Infornare a 180° per circa 20 minuti
  7. Quando si è giunti a metà cottura bagnare con il vino
  8. A cottura ultimata pulire le orate, eliminando pelle e lische
  9. Impiattare condendo con la Roux all'arancia (clicca qui per la ricetta)

Orata all'arancia


I Siciliani sono maestri nel preparare il pesce con gli agrumi. Resterà indimenticabile una cena a base di pesce alla quale fui invitato da amici di Catania in cui provai l'esaltazione assoluta dell'abbinamento tra questi due tipi di  ingredienti. 
Da allora me ne sono appassionato e, quando posso, cerco di riproporre gli stessi sapori.
In questo caso ho guarnito le orate con una salsa Roux all'arancia di cui riporto la ricetta alla fine.
Ingredienti per 4 persone
  • Orate: 4 (dal peso di 250-300 gr l'una)
  • Arance: 4
  • Vino bianco: 1/2 bicchiere
  • Olio evo: 1 dl (circa 8 cucchiai)
  • Burro: 20 gr
  • Farina: 20 gr
  • Alloro: 8 foglie
  • Peperoncino: q.b.
  • Noce moscata: q.b.
  • Sale: q.b. 
Preparazione della ricetta
  1. Pulire bene le orate ed inciderne i fianchi con taglietti profondi
  2. Farcire la pancia con un paio di foglie di alloro
  3. Rivestire una teglia da forno con un foglio di carta da forno
  4. Versarvi una metà di olio e spruzzare con il peperoncino (per questa ricetta io uso quello in polvere)
  5. Disporre i pesci nella teglia e coprire con il restante olio
  6. Infornare a 180° per circa 20 minuti
  7. Quando si è giunti a metà cottura bagnare con il vino
  8. A cottura ultimata pulire le orate, eliminando pelle e lische
  9. Impiattare condendo con la Roux all'arancia (clicca qui per la ricetta)

Salsa Roux all'arancia

Il Roux è una delle salse madri per eccellenza.
Viene utilizzata come base per altre salse di cui la più nota è la salsa Bechamel. La sua produzione è molto semplice: burro e farina in proporzione 1:1. 
Per caratterizzare il Roux, si aggiunge di volta in volta una componente liquida che può essere un fondo di cottura, ora un ingrediente a sé, come il latte nel caso della tradizionale Bechamel.
In questa ricetta il liquido è il succo di arancia.

Ingredienti
  • Farina: 50 gr
  • Burro: 50 gr
  • Arance: 3
  • Sale: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Premere le arance
  2. Sciogliere il burro a fuoco lento
  3. Lontano dal fuoco versare a pioggia la farina e mescolare con una frusta o un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo
  4. Aggiungere il succo delle arance e riportare sul fuoco
  5. Continuare a mescolare fino ad ottenere la consistenza desiderata

Salsa Roux all'arancia


Il Roux è una delle salse madri per eccellenza.
Viene utilizzata come base per altre salse di cui la più nota è la salsa Bechamel. La sua produzione è molto semplice: burro e farina in proporzione 1:1. 
Per caratterizzare il Roux, si aggiunge di volta in volta una componente liquida che può essere un fondo di cottura, ora un ingrediente a sé, come il latte nel caso della tradizionale Bechamel.
In questa ricetta il liquido è il succo di arancia.

Ingredienti
  • Farina: 50 gr
  • Burro: 50 gr
  • Arance: 3
  • Sale: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Premere le arance
  2. Sciogliere il burro a fuoco lento
  3. Lontano dal fuoco versare a pioggia la farina e mescolare con una frusta o un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo
  4. Aggiungere il succo delle arance e riportare sul fuoco
  5. Continuare a mescolare fino ad ottenere la consistenza desiderata

sabato 3 marzo 2012

Cozze al gratin


Sempre che siano fresche, pescate in ambiente sano (compratele solo dal pescivendolo di fiducia) e, soprattutto, ben pulite, le cozze rappresentano un'ottima soluzione per antipasti gustosi ed economici.
Questa ricetta è semplicissima e di effetto e rappresenta un buon preludio ad un pranzo a base di pesce.

Come pulire le cozze

Ingredienti per 4 persone
  • Cozze: 40
  • Cipolle: 1
  • Aglio: 2 spicchi
  • Prezzemolo: q.b.
  • Pan grattato: q.b.
  • Vino bianco: 1dl
  • Sale: q.b.
  • Pepe: q.b.
  • olio evo: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Fare aprire le cozze sul fuoco insieme al vino
  2. Una volta aperte, eliminare una valva ad ogni cozza
  3. Rosolare in poco olio la cipolla e l'aglio, facendo attenzione che non brucino
  4. Contemporaneamente tritare il prezzemolo (un bel ciuffetto)
  5. Mischiare in una terrina le cipolle e l'aglio rosolati con il prezzemolo, il sale, il pepe e poco olio
  6. Disporre la salsa appena fatta sulle cozze
  7. Spolverare il tutto con il pan grattato
  8. Portare in forno caldo per pochi minuti fino a che non il pan grattato non sia dorato
  9. Servire calde

La pulizia delle cozze

La pulizia delle cozze è semplice quanto importante.

Cozza o Muscolo

Procedura
  1. Staccare la cozza dalla colonia
  2. Estirpare il bisso (vedi immagine)
  3. Con un coltellino staccare dalla conchiglia gli eventuali Balani (piccole conchiglie chiare dalla forma di piccoli vulcani)
  4. Lavare sotto un getto di acqua corrente sfregandole bene l'una sull'altra

Nota
La presenza dei Balani è un indicatore del fatto che le cozze sono cresciute sugli scogli e non in allevamento.

Cozze in giallo


Altro antipasto di mare, facile e gustoso a base di cozze.
Delle cozze abbiamo già detto che è importante che siano fresche e ben pulite.

Come pulire le cozze

Ingredienti per 4 persone
  • Cozze: 40
  • Zafferano: 1 bustina
  • Vino bianco: 2 dl
  • Prezzemolo: q.b.
  • Timo: 1 rametto
  • Scalogni: 1
  • Alloro: 1 foglia
  • Olio evo: q.b.
  • Sale: q.b.
  • Pepe: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Pulire accuratamente le cozze
  2. Affettare sottilmente lo scalogno
  3. Tenere da parte lo zafferano e far aprire le cozze cuocendole con lo scalogno e gli altri ingredienti
  4. Una volta che le cozze si sono aperte, spegnere il fuoco
  5. Tirare via le cozze ed eliminare una valva ad ognuna
  6. Filtrare il liquido e rimetterlo sul fuoco portandolo a bollore
  7. Contemporaneamente sciogliere lo zafferano in poca acqua tiepida
  8. Aggiungere lo zafferano al liquido in bollore sul fuoco
  9. Quando il liquido sarà diventato omogeneo toglierlo dal fuoco
  10. Disporre le cozze sui piatti da portata (10 ciascuno) e irrorarle con la salsa allo zafferano

venerdì 2 marzo 2012

Fritto misto di mare ai sapori dell'orto


Ecco un riuscito connubio tra il profumo e il sapore del mare e la semplicità dei prodotti della terra.

Ingredienti per 4 persone
  • Calamari: 1 medio-grande
  • Gamberi: 500 gr
  • Zucchine: 3 (preferibilmente di piccole dimensioni)
  • Parmigiano a scaglie: 50 gr
  • Rucola: 2 mazzetti
  • Limone: 1
  • Farina: q.b.
  • Olio evo: q.b. 
  • Sale: q.b.
  • Pepe nero: q.b.
Preparazione della ricetta
  1. Tagliare a julienne la buccia del limone (facendo attenzione ad evitarne la parte bianca e amara) e tenerla da parte
  2. Pulire i calamari e tagliarne il corpo a strisce sottili, separando i tentacoli l'uno dagli altri
  3. Sgusciare i gamberi ed eliminarne il filo nero dorsale (intestino) e le teste (attenzione:se gusci e teste vengono via con troppa facilità c'è il rischio che non siano freschi)
  4. Affettare per la lunghezza le zucchine a "nastri" sottili (può facilitare il compito usare una mandolina)
  5. Preparare i piatti da portata con un "letto" di zucchine condite con poco olio, sale e poche goccie di limone
  6. Predisporre una ciotola con la farina ed una padella con l'olio 
  7. Portare a temperatura l'olio e nel frattempo infarinare le strisce di calamari ed i gamberi
  8. Quando l'olio è pronto immergervi i calamari ed i gamberi
  9. Una volta fritto, asciugare il pesce su carta assorbente e salarlo leggermente
  10. Disporre la frittura nei piatti da portata, adagiandola sulle zucchine condite
  11. Grattare su ogni porzione le scaglie di parmigiano
  12. Guarnire con un ciuffo di julienne di buccia di limoni
Questo piatto va servito caldo per cui è bene seguire i passaggi per non permettere che si raffreddi il fritto.

Cannelloni ortolani con parmigiano in salsa

Ancora una volta pasta all'uovo (clicca qui per la ricetta), ma questa volta ripiena.

Ingredienti per 4 persone
  • Cannelloni: 400 gr
  • Carote: 4 (lunghe almeno 12 cm l'una)
  • Zucchine: 5 (lunghe quanto le carote)
  • Cipolla: 1/2
  • Panna da cucina: 100 ml
  • Parmigiano reggiano: 50 gr
  • Olio evo: q.b.
  • Vino bianco: 1/2 bicchiere
  • Brodo: 1/2 lt
  • Sale: q.b.
  • Pepe bianco: q.b.
Preparazione della ricetta

Il Ripieno
  1. Preparate il brodo con 1/2 lt di acqua, una carota, una cipolla, 1/2 cucchiaio di salsa di pomodoro e un pizzico di sale
  2. Tagliare le carote per tutta la loro lunghezza e ricavarne delle strisce spesse pochi mm
  3. Fare lo stesso con le zucchine, avendo cura di utilizzarne solo la parte verde 
  4. Tritare finemente la cipolla
  5. Mettere l'olio in una padella capiente e lasciarvi rosolare la cipolla
  6. Quando la cipolla si sarà imbiondita versare il vino 
  7. Una volta evaporato il vino aggiungere le carote
  8. Lasciar cuocere le carote allungando con il brodo per facilitare l'operazione
  9. Quando la cottura delle carote sarà a buon punto, versare le zucchine
  10. Salare e, se occorre, usare dell'altro brodo per agevolare la cottura
  11. Spolverare con il pepe bianco
  12. Spegnere il fuoco e recuperarere le verdure, tenendo da parte il fondo di cottura (servirà per la cottura dei cannelloni)
I Cannelloni
  1. Stendere la sfoglia ad uno spessore sottile (con la macchinetta per la pasta si può scegliere lo spessore n° 7)
  2. Tagliare la sfoglia in 12 quadrati di circa 10 cm di lato (ognuno diventerà un cannellone)
  3. Adagiare verso il bordo del cannellone un po' di ripieno, lasciando che ne sporga un "fiocco" da entrambe le estremità
  4. Arrotolare i cannelloni intorno al ripieno
La Cottura
  1. Bagnare la teglia da forno con il fondo di cottura
  2. Adagiarvi i cannelloni
  3. Bagnare con altro fondo di cottura
  4. Infornare a 180° fino a che i cannelloni non siano dorati
La Salsa di parmigiano
  1. Grattugiare 50 gr di parmigiano
  2. Versare in una pentolina la panna ed il parmigiano grattugiato
  3. Cuocere a fuoco bassissimo fino a far sciogliere il formaggio
Servire tre cannelloni a testa, guarnendo con un cucchiaio di salsa di parmigiano.